Impiegati per la depurazione di emissioni aeriformi da processi industriali, sono costruiti in lamiera zincata a caldo e sono idonei al trattamento di polveri fini, asciutte o a bassa umidità, anche in alte concentrazioni, è anche possibile trattare materiali filamentosi. Sono disponibili in una vasta gamma di modelli con media filtrante a maniche o a cartucce dedicate. Particolare attenzione è stata posta nella progettazione di ciascuna parte di cui si compone il depolveratore, quali la valutazione proporzionale della batteria filtrante in termini di volume e velocità ascensionali, le dimensioni della camera di decantazione e le relative linee di flusso, le sezioni di ingresso ed uscita aria con velocità inferiori a 20 m/s, l’inclinazione della tramoggia, superiore ai 45° e l’ottimizzazione del sistema di pulizia, (ad iniezione di aria compressa in controcorrente), ottenuta dopo numerosi test effettuati per definire la sezione dei getti, la distanza ottimale delle lance di sparo e la portata.

PRINCIPIO DI FUNZIONAMENTO DEI DEPOLVERATORI “M23” e “M30” VERSIONE “K”

Il depolveratore, messo in depressione dall’aspiratore, viene attraversato dal flusso di aria polverosa, la quale entra lateralmente nella parte inferiore del corpo principale, sopra alla/e tramoggia/e dove, grazie al considerevole aumento di sezione ed al conseguente calo di velocità, le particelle maggiori decantano per gravità mentre quelle di granulometria inferiore, trascinate dalla corrente vengono trattenute dal media filtrante; l’aeriforme, privato dalle impurità, attraversa dall’esterno verso l’interno le maniche o le cartucce, percorre l’interno degli elementi filtranti disposti verticalmente ed esce depurato nella parte superiore. Durante il normale funzionamento del sistema di aspirazione, quando il pressostato rileva l’innalzarsi delle perdite di carico dovuto al progressivo intasamento dei filtri, una centralina elettronica attiva automaticamente la pulizia, gestendo il ciclo delle elettrovalvole, le quali, aprendosi alternativamente, scaricheranno l’aria nelle lance di sparo generando getti di aria compressa all’interno di ciascuna fila di filtri; l’onda d’urto che si crea, amplificata dall’effetto “venturi”, con una azione efficace ma delicata, apre i pori del media filtrante e consente il distacco delle polveri che cadono nella sezione di contenimento e, tutto ciò, avviene con l’aspirazione in funzione e senza arresti produttivi.